L'inizio
L’idea di costituire una nuova squadra prese corpo il Mercoledì delle Ceneri del 1984 dopo un’edizione piuttosto scialba del nostro Carnevale. Enzo Ferrentino deluso da una Manifestazione vissuta sotto tono per il poco che offriva si rese conto che il Carnevale si identificava sempre più con la battaglia delle arance, e dava sempre meno spazi a chi voleva parteciparvi in forma diversa.
Allo stesso tempo era però consapevole che, almeno in quegli anni, era racchiusa proprio nelle squadra Aranceri la principale forza organizzativa e promotrice, e quindi penso che dovessero essere in primo luogo questi stessi gruppi ad attivarsi per arricchire il Corteo Storico presentando una propria iniziativa.
Si fece spazio quindi l’idea di creare una nuova Squadra-Esempio che cercasse i propri riferimenti nella storia Eporediese, e alla quale fosse legato un gruppo da presentare nella sfilata Storica.
Enzo fece subito partecipi dell’iniziativa gli amici Giorgio Masseroni e Rudi Bonino, con i quali frequentava i corsi serali dell’ITIS di Ivrea. Con la forza e l’entusiasmo dei ventenni si partì.
Ferrentino e Masseroni dedicarono mesi ad accurate ricerche storiche dalle quali si evidenzio il nome dei “CREDENDARI” che all’epoca dei Comuni costituivano i notabili del luogo, ovvero i Consiglieri del Podestà. Essi avevano una propria sede, il Palazzo della Credenza, che si può tuttora ammirare nella piazza omonima. In oltre adottando questo nome ci si legava storicamente ad una zona d’Ivrea fino ad allora ignorata dal Carnevale: Porta Aosta. Decisa la base di partenza venne fuori l’idea di affiancare ai nascenti aranceri un gruppo in abiti medioevali. Da questo proposito si svilupparono e crebbero i “CREDENDARI GRUPPO STORICO” che ormai sono un elemento ben noto al Carnevale.
Il simbolo
Trovato il nome si trattava di ricercare un simbolo ad esso attinente, di attribuire un colore alla divisa, nonché di scegliere una piazza dove poter provare il proprio coraggio. Un simbolo era già pronto: il Palazzo della Credenza era quanto più emblematico si potesse immaginare, ad esso si pensò di accompagnare la Mazza del Comune ( a simbolo della Città) e la Scure d’Arme del Podestà ( a simbolo del Carnevale ) incrociate tra loro e, perché no, aggiungere una foglia di Canapa a simbolo del Canavese, che pero’ fu ben presto abbandonata.
Ecco FATTO!!! Il simbolo era pronto. Inizialmente era anche previsto sul davanti della casacca anche un terzo stemma riportante i colori della città, ma non venne mai realizzato.
I colori
Si pensò al bianco unito al rosso, simbolo d’Ivrea ma, soprattutto il primo colore, non venne ritenuto idoneo a sopportare la spremuta d’arancia. Si cercò allora un collegamento alla storia regionale, magari ai Savoia ed alla ex-capitale Torino. Si realizzò per tanto un prototipo di divisa in azzurro con bande bianche ma non avendo garanzia di una disponibilità costante del tessuto nel tempo venne abbandonata. Abbinata a questa fu anche pensato un mantello da indossare durante le sfilate, riportante sul retro la croce rossa in campo bianco, bandiera d’Ivrea.
L’alternativa che prese piede fu quella del Blu e Giallo, colori base e quindi facilmente reperibili nel tempo, oltretutto simbolo del capoluogo Piemontese. Fortunatamente il loro accostamento non era ancora stato proposto anche se, entrambi non abbinati, apparivano già in altre divise.
1984
Create le basi ci si attivò per portare concretamente in piazza i propositi costituiti.
Con il motto “UNIONE, AMICIZIA E DIVERTIMENTO” si cerco’ di riunire alcuni amici, per lo più studenti e senza esperienza di tiro, nel nuovo gruppo di aranceri.
Quindi i tre amici iniziarono, evitando troppa pubblicità, a prendere contatto con le componenti preposte all’organizzazione del Carnevale e con parte di quelle partecipanti.
Nel 1974 dopo la nascita dei Mercenari venne stipulato dalle componenti interessate del Carnevale un accordo con il quale veniva bloccata la nascita di nuove squadra aranceri per 10 anni. Essendo scaduto nel 1984 bisognava muoversi con discrezione per evitare che, ricordandosene, questo venisse rinnovato bloccando ogni nuovo proposito.
I primi contatti vennero presi in primo luogo dal più anziano dei tre, Rudi Bonino, in quanto maggiormente introdotto nel Carnevale essendo già presente alla Manifestazione con un proprio Carro da Getto, “I Vassalli del Re”. Ma quando nell’inverno del 1984 si sentì dire che si sarebbe presentato il nono gruppo di tiratori a terra le opposizioni furono più o meno vivaci.
Ancora prima del tiro uno dei promotori, Giorgio Masseroni, si ritirò.
1985
Comunque sia, anche se non ufficiali, nel febbraio del 1985 vennero presentati in questura i nominativi degli iscritti al tiro ed i nostri uscirono allo scoperto il venerdì Grasso e, con indosso la divisa, andarono in visita alla cena degli Arduini.
La domenica li vide partecipanti al getto delle arance in Piazza Maretta, zona di tiro in passato proprio degli Arduini.
All’epoca il giro dei Carri non seguiva l’attuale percorso, ma si snodava tra via Palestro, le piazze Ottinetti e di Città e via Arduino per proseguire verso il Borghetto senza comunque dimenticare la piazza del Rondolino.
Chiaramente la battaglia fu molto dura per i dodici temerari che dovettero anche scontrarsi con l’ostilità dei carri.
Questi i loro nomi: Enzo Ferrentino, Marco Fornero Monia, Paolo Alberelli, Manuele Perego, Davide Audasso, Adriano Giovanetto, Corrado Bellono, Diego Chiades, Claudio Gili Meina, Marilena DeMurtas, Massimiliano Longhin e Giovanna Danese.
Da citare in quell’anno una presenza al tiro anche di Luca Audasso e Fabio Balloni, presi “in prestito” dal gruppo storico.
A parte una presenza alla sfilata del sabato sera, Rudi Bonino non partecipò con la squadra alla battaglia, in quanto impegnato a condurre il proprio carro da getto. Da ricordare al sabato sera in sfilata anche la presenza di Marco Madrisotti e Annalisa Enrico.
Nel frattempo il gruppo in costume Medioevale ( subito accettato nel Carnevale ) sfilò con abiti affittati ad Aglié e fu ben presto affiancato al Podestà. Questi i nomi delle persone che in quell’anno si avvicendarono con la loro presenza nel Gruppo Storico: Patrizia Colosso, Anna Colosso, Luca Audasso, Gilberto Bogatto, Fabio Balloni, Giampiero Lo Bianco, Gianfranco Coppa Boli, Alberto Mancino, Marco Madrisotti e Yasmine Brunetti.
In ogni caso, malgrado le forti opposizioni e i problemi, il primo vero Carnevale della storia dei “CREDENDARI” passo.
1986
L’anno successivo, il 1986, segno’ il distacco degli aranceri capitanati da Enzo Ferrentino, dal gruppo storico guidato da Rudi Bonino che continuerà ad esistere ma avrà vita a se’.
Da notare che, pure essendone promotore, Rudi Bonino non ha mai partecipato alla battaglia delle arance con la nostra squadra, cosi’ come Enzo Ferrentino non ha mai fatto parte del Gruppo Storico.
Nel 1986 il freddo caratterizzò il Carnevale, in molti ricorderanno infatti la Dora gelata. Il tempo non fermo tuttavia le manifestazioni.
Poiché era stata abolita via Arduino dal percorso dei carri da getto e perciò isolata Piazza Maretta, i nostri si presentarono al getto delle arance nella zona compresa tra il Borghetto e il monumento Olivetti.
1987 – 1988
Gli anni a seguire, 1987-1988, costituirono gli anni bui della nostra squadra per motivi diversi.
Nel 1987 non si partecipo’ al tiro, mentre l’anno dopo si sfilo’ solo al sabato sera.
Enzo cerco’ comunque di tenere in vita l’idea e il nome dei “CREDENDARI” cercando di tenere unito il gruppo di amici e coinvolgendo nuove persone e simpatizzanti.
1989
L’anno della svolta arrivò con il 1989.
Pur senza partecipare al tiro, componenti della squadra decisero di costituirsi legalmente.
Fu così che con atto costitutivo datato 17 giugno 1989 nacque l’Associazione “I CREDENDARI ARANCERI”; con i seguenti soci Fondatori:
Davide Audasso Enzo Ferrentino Roberto Gallo Adriano Giovanetto Alberto Vigna Alberto Zamana
La sede per le riunioni allora fu posta presso il Caffè Bar Torino ad Ivrea.
Essendo a questo punto un gruppo con una propria identità legale ci si accanì ulteriormente per ottenere quello che, dopo anni di lotte e traversie, era ritenuto un sacrosanto diritto: la sospirata ufficializzazione della squadra.
Non fu facile. Le opposizioni furono ancora molte e si dovette far valere le proprie ragioni utilizzando anche vie legali, oltre ad usufruire di importanti aiuti esterni da parte di simpatizzanti e amici.
Carnevale si faceva sempre più vicino quando finalmente, il 18 dicembre 1989, il Comitato Organizzatore, che quell’anno divento’ “Consorzio per il Carnevale”, ammise ufficialmente la Squadra a partecipare alla Manifestazione. Ce l’avevamo fatta!!!
1990
Unica questione da chiarire era costituita dall’ubicazione dell’area di tiro, assegnata proprio dall’organo preposto all’organizzazione del Carnevale.
Inizialmente si pensò a piazza Lamarmora con l’intenzione di aprire all’interesse del pubblico una riva della Dora un po’ trascurata. In seguito si dovette però optare per un’altra soluzione, in quanto ciò in primo luogo avrebbe portato ad una congestione del traffico nella zona di Porta Torino, e secondariamente non sarebbe piaciuto nemmeno tanto ai colleghi Tuchini.
Qualcuno pensò di offrire Piazza Ferrando agli ultimi arrivati, oppure di farli accomodare in una delle piazze già occupate.
La questione rimase aperta fino a quando, chiuso il cinema “Sirio”, si aprì la possibilità di utilizzare una nuova area: Piazza Freguglia. La squadra non poteva essere più fortunata per iniziare un nuovo capitolo della sua storia, che la vide nel febbraio del 1990 esordire ufficialmente nel Carnevale d’Ivrea come la nona squadra di aranceri a piedi. Un emozione da vivere!!!
Gli anni successivi
Gli anni che seguirono, videro una crescita graduale del numero di iscritti ma inalterato è però rimasto lo spirito che da sempre ci ha animato. Quando ci troviamo in piazza per il tiro e nell’attesa dei carri un fremito d’orgoglio, misto ad un po di pazzia scorre tra di noi. Un fermento, un brivido che diventa un urlo unico: CREDENDARI ALE’!!! Grido che ci ha accompagnato fino alla conquista del nostro primo Palio nel 1998.
Dall’Atto della Fondazione sono passati diversi anni e sono cambiate diverse sedi per la riunioni degli iscritti. Si incominciò al Bar Croce Bianca, quindi la Birreria Boschereccio, e si proseguì come Associazione presso il Bar Arcada di Salerano e il Bar Torino, si continuò nel Bar della Valle, nel Bar Tre Torri, nella Locanda Re Arduino a Colleretto Giocosa e si visitò pure l’abitazione di Cesco Melon. Nel 1995 si passò ancora al Bar l’Alfiere di nuovo ad Ivrea e dal 1996 si trovò casa in via Circonvallazione n°120, per arrivare nell’autunno del 2001 ad inaugurare l’attuale sede di via Circonvallazione n°92.
Anno dopo anno ci si ritrova in sede: prima di Carnevale o tutti i martedì dell’anno per aiutare la squadra a crescere e dare il proprio contributo alla nostra spettacolare manifestazione.
Di sicuro c’è stato riconosciuto il merito di aver saputo coinvolgere una zona d’Ivrea, Porta Aosta, tenuta fuori dal circuito dei festeggiamenti come testimonia la festa tenutasi la sera del sabato Grasso del 1993. In quella circostanza il gruppo fu definito da un giornale locale come “squadra giovane e piena d’entusiasmo, animata da un sano spirito combattivo nel quale non trovano spazio sciocche ed inutili rivalità”.
Con il medesimo spirito i CREDENDARI hanno così preparato le loro feste nel corso degli anni, vale a dire le castagnate di ottobre organizzate nel 1992, 1993 e dal 1996 con sede fissa al Castello d’Ivrea; le feste d’inizio estate inaugurate nel 1997 caratterizzate da: costine, torneo di calcio e pioggia(?!?!?) e le sere del sabato grasso in Piazza Freguglia, cominciate allegramente proprio nel 1998 con: discoteca, panini, vin brule’ e te’ del credendaro (bevanda ufficiale degli aranceri e simpatizzanti della nostra squadra).
Forza Credendari!!!!